“Il barbiere di Siviglia” è una delle opere più apprezzate e conosciute, firmata da Gioacchino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, ma in pochi conoscono bene Rosina, uno dei personaggi più importanti dell’opera stessa. Andiamo a scoprirne di più su di lei e su cosa le succede nell’opera.
Chi è Rosina
Rosina è una ragazza giovane e molto avvenente che abita con il suo tutore, il dottor Don Bartolo. Il suo carattere è assai complesso. Rosina stessa si definisce come una ragazza docile, obbediente e che si lascia trascinare e guidare dagli altri eppure dà spesso prova di furbizia e determinazione e, quando qualcuno le mette i bastoni fra le ruote, può diventare anche un po’ cattivella. Perdutamente invaghita di un ragazzo di cui non conosce neanche il nome, e che ha visto al Prado, con il quale ha scambiato degli sguardi molto promettenti per il loro futuro, Rosina è, come quasi tutte le ragazze di quell’età, innamorata dell’idea stessa dell’Amore. Il ragazzo in questione è un nobiluomo assai ricco, ma Rosina non ne ha idea. Tuttavia, la giovane s’ingegna per incontrare nuovamente quell’uomo. L’impresa non è semplice perché Don Bartolo la tiene costantemente sotto controllo e Rosina deve inventare dei modi per eludere la sua severa sorveglianza. Costretta a rimanere fra le mura di casa, la giovane si annoia: non c’è nessuno della sua età ed è circondata da persone anziane, che reputa noiose. Anche per questo motivo, rinvigorita dall’infatuazione per quello sconosciuto, la giovane sente come una miccia dentro che la spinge a voler uscire.
L’unica persona con cui si trova bene è il barbiere Figaro, giovane e simpatico, molto apprezzato da tutti in città. Non è c’è una persona, in tutta Siviglia, che non lo conosca. In realtà, Figaro non è soltanto un barbiere ma rimane coinvolto in svariati intrighi perché è disposto a fare qualsiasi lavoro e a soddisfare qualunque richiesta. È proprio grazie alle sue furbiere che Figaro ha sempre qualche moneta in tasca. Egli è inoltre una presenza gradita in qualsiasi casa della città, e quella di Don Bartolo non fa eccezione.
Il ruolo di Rosina nell’opera
Rosina appare subito all’inizio dell’opera, in casa del suo tutore, Don Bartolo. Si tratta di una dimora di un certo livello ma, nonostante questo, la ragazza non è felice. Don Bartolo la tiene con sé non per affetto ma per amministrarne il patrimonio. Il Conte d’Almaviva, appena arrivato in città, s’imbatte nella ragazza e se ne innamora. Ecco che, presentandosi sotto le mentite spoglie di Lindoro, cerca di avvicinarla. Rosina sente le serenate che Lindoro fa per lei sotto la sua finestra, me le ode anche Don Bartolo, e non ne è per nulla contento. Ecco che, per evitare di dover rinunciare ai possedimenti di Rosina, il suo tutore la chiede in sposa ma lei dice di no. Il Conte d’Almaviva, intanto, entra in contatto con il giovane Figaro, “factotum” nella casa di Don Bartolo, e barbiere (il più conosciuto di tutta Siviglia).
Come “factotum”, Figaro è attivo in diverse abitazioni della città e s’ingegna con vari intrighi per guadagnare sempre qualcosa, faticando il meno possibile. Egli consiglia al Conte di fingersi un soldato ubriaco in congedo, presentarsi a casa di Rosina. La giovane, intanto, consegna proprio a Figaro una lettera che ha scritto per Lindoro. Il Conte mette in scena il suo piano ma Don Bartolo, pur non riconoscendo in quel soldato ubriaco il Conte stesso, lo allontana considerandolo un rivale. In un momento di caos, Rosina e il Conte passano un pomeriggio assieme, e lui le confessa la sua vera identità. Nel secondo atto, Rosina accetta di sposare il Conte.